7 December 2023
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La conosciamo tutti. Ma la conosciamo davvero? Il suo marchio è su piatti, tazze, teiere, capi dabbigliamento, macaron e perfino bottiglie di gin. I francobolli con la sua effigie sono gli unici a non aver bisogno del paese dorigine stampato sopra. Il suo stile, borsetta al gomito e completi pastello, l’ha resa un’icona globale. Ogni suo gesto, sguardo o movimento è osservato, studiato, analizzato. Moltissimi hanno provato a esplorarne la vita intima e la personalità, ma la regina d’Inghilterra, dopo quasi settant’anni di regno e a novantacinque di età, continua a rivelarsi un mistero per chiunque si sforzi di leggerla. E tuttavia per qualcuno è stata anche figlia, sorella e madre; per qualcuno è stata “Lilibet”, “Top Lady”, “Maam”, oppure solo Cabbage, “cavolo”, come la chiama affettuosamente il principe Filippo. Forse, allora, il modo migliore per conoscerla non è guardare direttamente a lei, ma alle relazioni e agli eventi che l’hanno resa la donna che è. Forse, per capire chi è davvero Elisabetta, non serve concentrarsi sulla sua storia, ma prestare orecchio a quelle di chi, in vesti diverse, l’ha accompagnata per un tratto di strada. È quello che Eva Grippa, giornalista e royal watcher, fa in questo libro, tratteggiando dieci ritratti di donne che hanno avuto una parte in una delle più complesse, e più affascinanti, vite private del nostro tempo. Fra cavalli e corgi, brughiere scozzesi e palazzi ricchissimi, serie tv, documentari, scandali su isole tropicali e tabloid, amori infelici e tradimenti, chilometri di seta e pettegolezzi piccanti, davanti agli occhi ci si srotolano dieci vite intime, dieci racconti che ci aiuteranno, alla fine, a comporre di lei un unico ritratto, da quando era bambina a oggi, in veste di suocera e bisnonna. Una galleria di volti femminili, una storia del costume, un libro che racconta la monarchia specchiandola negli occhi dei suoi protagonisti, ma anche la storia di un innamoramento: quello del mondo intero per lei, lunica: Elisabetta II, the Queen. Nel volume: Marion Crawford, la nanny dimenticata, Elizabeth Bowes-Lyon, l’indomabile Queen Mother, La sorella Margaret, principessa senza favola, Wallis Simpson, la donna dello scandalo, La principessa Anna, unica figlia femmina, Lady Diana Spencer, regina di cuori, Sarah Ferguson, la Bridget Jones della royal family, Camilla Parker Bowles, nuora su ricatto, Kate Middleton, la Queen to be Meghan Markle, la duchessa americana.

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Previous post Racconta la fiaba che il principe, dopo aver individuato la prescelta, conduca quella bellissima ragazza di umili origini al castello, per farla diventare una principessa ammirata da tutti: e vissero per sempre felici e contenti. Quello che la fiaba non dice, però, è che magari la prescelta ha dovuto sgomitare, per farsi riconoscere, rischiando anche di farsi male o di rimanere da sola. Così come non dice che talvolta la ragazza non è nemmeno di origini tanto umili, ma figlia di due ex dipendenti della British Airways diventati poi imprenditori milionari. E nemmeno che la vita al castello è una guerra di posizione e che ogni giorno la principessa deve schivare i colpi di una stampa che farebbe di tutto pur di “sbatterla in prima pagina”. Catherine Middleton, invece, ragazza borghese diventata duchessa e futura regina, queste cose le sa, e molto bene. Eppure, a differenza della cognata “uragano” Meghan, tace. Cosa sappiamo davvero di lei, si chiede allora Eva Grippa, giornalista e royal watcher d’eccezione, al di là delle notizie ufficiali di una vita fatta di impegni istituzionali, apparizioni favolose e foto di famiglia? Una di noi, borghese arricchita, principessa moderna, madre amorevole, astuta calcolatrice, moglie impegnata: le definizioni di Kate si moltiplicano e si sprecano, perché lei è tutte queste cose insieme e, contemporaneamente, niente di tutto ciò. Ecco allora che, ripercorrendo i suoi primi quarant’anni, scopriamo una donna che con tenacia ha saputo integrarsi nella royal family più complicata del mondo, ma anche addomesticare la temibile stampa britannica; ricordando i suoi outfit più ammirati ne calcoliamo il valore economico per il suo paese e per il “brand” monarchia; rileggendo le interviste e i reportage scandalistici portiamo alla luce le minuscole crepe in una facciata perfetta, tra faticose gravidanze, sussurri e ipocrisie, problemi alimentari mai confermati, gelosie e rivalità, rapporti familiari a dir poco esplosivi. E, ad aleggiare su tutto, l’indimenticato fantasma della suocera, Diana: perché Kate, prima che regina, sarà la prossima Principessa del Galles, un titolo pesante come una corona. Un libro che, mescolando ricostruzione accurata e abilità narrativa, va alla scoperta della figura femminile più imprendibile, e per questo tanto più affascinante, della famiglia reale inglese.
Next post L’11 dicembre 1936, con il voto di ratifica dell’abdicazione da parte del parlamento inglese, Edoardo viii decade da monarca dopo 326 giorni di regno. David, cosí lo chiamano in famiglia, avvera in tal modo la premonizione del padre, secondo cui il figlio si sarebbe «rovinato» entro dodici mesi dalla sua morte. Il neoduca di Windsor, però, non ha alcuna percezione della rovina. Dopo aver trascorso il pomeriggio nella casa di campagna di Fort Belvedere, un capriccio reale finto-gotico con batterie di cannoni, merlature e torrette, in cui è sbocciata la sua storia d’amore con Wally Simpson, la donna per la quale ha rinunciato al trono, ritorna al Royal Lodge, bacia e saluta suo fratello – «alla maniera dei massoni» ricorderà Giorgio vi – e si allontana raggiante. Legioni di detrattori hanno gridato allo scandalo per la sua relazione con la commoner americana divorziata, ma ora, dopo l’accettazione della sua rinuncia alla corona, non resta loro che tacere. David e Wally Simpson potranno finalmente vivere, come si suole dire, felici e contenti. Ma sono stati davvero felici e contenti? Per la maggior parte degli storici l’abdicazione di Edoardo viii costituisce l’epilogo del caso che sconvolse la monarchia, la società e il governo inglesi (Winston Churchill lasciò Fort Belvedere in lacrime, dopo aver pranzato con Edoardo viii). Per Andrew Lownie ne è soltanto l’inizio. È lo scandaloso esilio del duca di Windsor e di Wally Simpson a gettare, infatti, luce sulla reale personalità dei due amanti, sulla natura della loro relazione e sugli oscuri rapportiche i due intrattennero nel corso dei loro soggiorni in Europa e alle Bahamas. Celebrati come gli esuli glam per eccellenza dalla stampa dell’epoca, i Windsor si svelano, in queste pagine, come capricciosi «pendolari» tra suntuose dimore provenzali e residenze di lusso, adulterini incalliti ossessionati dalla propria immagine al punto da manipolare i media perché li ritraessero come vittime, attori consapevoli di pagine buie della Storia, dalla faida interna alla famiglia reale inglese al tentativo dei nazisti di fare di Edoardo un Pétain inglese, fino all’insabbiamento da parte del duca, in qualità di governatore delle Bahamas, dell’indagine sulla morte di Sir Harry Oakes, il padrone del British Colonial Hotel, suo caro amico. Dopo aver attinto ad archivi finora inesplorati, Lownie illumina la zona d’ombra dietro lo scintillante, fragile mondo del «re traditore» e della commoner americana che, stando a una giornalista dell’American Mercury, «teneva appesa sopra il tavolo da toeletta… una fotografia autografata di von Ribbentrop». Andrew Lownie ci convince che questa storia deve essere ancora raccontata. Nessuna delle biografie sull’argomento ha la trasparenza e la serietà storica de Il re traditore, piacevolmente condite con piccanti rivelazioni. Si legge compulsivamente». Times Literary Supplement «Ricerca meticolosa e dettagli rivelatori in una prosa vivace». Spectator
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