7 December 2023
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I segreti di Londra: Storie, luoghi e personaggi di una capitale (Oscar bestsellers Vol. 1486) Formato Kindle di Corrado Augias (Autore) Formato: Formato Kindle 4,4 4,4 su 5 stelle 172 voti il #1 più venduto in Studi culturali e sociali Visualizza tutti i formati ed edizioni Passeggiare nei parchi di Londra, visitare i suoi musei, osservare i suoi monumenti vuol dire penetrare direttamente nel cuore dell’identità britannica. Soprattutto se ad accompagnarci c’è una guida d’eccezione come Corrado Augias, alla scoperta di tanti episodi curiosi, drammatici e spesso sconosciuti. Ogni luogo è lo spunto per un racconto animato da un personaggio straordinario: la Torre di Londra, dove trovò la morte Anna Bolena; la casa di Sherlock Holmes in Baker Street o quella di Virginia Woolf a Bloomsbury; il cimitero di Highgate e ancora l’East End e la Swinging London di Carnaby Street e dei Beatles… Una mappa di un viaggio che spazia dall’epoca elisabettiana ai giorni nostri: una lettura appassionante, una guida originale.

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Previous post Accabadora (Supercoralli) Formato Kindle di Michela Murgia (Autore) Formato: Formato Kindle 4,4 4,4 su 5 stelle 4.438 voti il #1 più venduto in Kindle Store Visualizza tutti i formati ed edizioni Maria e Tzia Bonaria vivono come madre e figlia, ma la loro intesa ha il valore speciale delle cose che si sono scelte. La vecchia sarta ha visto Maria rubacchiare in un negozio, e siccome nessuno la guardava ha pensato di prenderla con sé, perché «le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge». E adesso avrà molto da insegnare a quella bambina cocciuta e sola: come cucire le asole, come armarsi per le guerre che l’aspettano, come imparare l’umiltà di accogliere sia la vita sia la morte. D’altra parte, «non c’è nessun vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada». Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come «l’ultima». Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. «Tutt’a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fill’e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia». Eppure c’è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c’è un’aura misteriosa che l’accompagna, insieme a quell’ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell’accabadora, l’ultima madre. La Sardegna degli anni Cinquanta è un mondo antico sull’orlo del precipizio, ha le sue regole e i suoi divieti, una lingua atavica e taciti patti condivisi. La comunità è come un organismo, conosce le proprie esigenze per istinto e senza troppe parole sa come affrontarle. Sa come unire due solitudini, sa quali vincoli non si possono violare, sa dare una fine a chi la cerca. Michela Murgia, con una lingua scabra e poetica insieme, usa tutta la forza della letteratura per affrontare un tema così complesso senza semplificarlo. E trova le parole per interrogare il nostro mondo mentre racconta di quell’universo lontano e del suo equilibrio segreto e sostanziale, dove le domande avevano risposte chiare come le tessere di un abbecedario, l’alfabeto elementare di «quando gli oggetti e il loro nome erano misteri non ancora separati dalla violenza sottile dell’analisi logica».
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