Hasch va a caccia di asteroidi a bordo della Laika, la sua vecchia e fidata astronave. Li studia e, se sono interessanti, vi atterra. Quando è fortunato ne rivendica i diritti di estrazione e poi li rivende. Hasch vive così, in viaggio tra la Base Alta (la più antica base spaziale orbitante attorno alla Terra) e gli asteroidi sparsi per il sistema solare. Certo anche lui ha i suoi problemi, come una compagna che lo ha lasciato e che non riesce a scordare, e il ricordo di un incidente che quasi lo aveva ucciso. Per questo vorrebbe una vita senza troppi casini, ne ha già abbastanza anche senza cercarli. Ma invece, un giorno, lancia una banale indagine a distanza su un insignificante asteroide, una come altre mille già fatte. Tutto normale, non fosse altro che questa volta l’asteroide risponde. Jack è un ragazzo poco più che ventenne, ha sempre vissuto sulla Base Alta da dove, tuttavia, non vede l’ora di scappare. Vuole esplorare lo spazio, i pianeti, qualsiasi cosa differente dalla base spaziale dove si trova, dove lo hanno trovato bambino, dove è costretto a restare. Vuole scoprire di più sulle sue origini, sui suoi genitori, sul suo misterioso passato. Iris è un ispettore della Guardia Spaziale Internazionale ed è imbarcata a bordo della Kuiper, una grossa nave a lunga gittata. Di ritorno dal sistema di Giove, scopre un traffico di Neve d’Europa, la prima droga di origine extraterrestre. Ma viene smascherata, tentano di ucciderla ed è costretta a scappare. Così capita che Hasch parte con Jack seguendo quel segnale e scopre un satellite artificiale che però non abbiamo fatto noi terrestri. E l’avventura, tutta, comincia proprio da lì. Il romanzo è ambientato in un sistema solare avanti a noi di un paio di secoli, dove amori e conflitti, traffici illeciti e desiderio di giustizia, influenzano la nostra vita esattamente come ora. E il traffico di neve d’Europa continua a tessere una trama di interessi e sospetti, ma anche di incredibili scoperte. La singolarità dell’asteroide binario è un romanzo che può considerarsi autoconclusivo ma che lascia aperte alcune domande dando inizio alla saga de Gli Amanti di Sisifo. La scrittura di questo romanzo, e come quella degli altri della serie, ha comportato un consistente studio in diversi ambiti della scienza, a partire dalle orbite di asteroidi e pianeti per finire con la fisica e la genetica. Lo scopo è stato quello di garantire, il più possibile, la vicinanza a qualcosa di coerente e di non troppo lontano dallo scientificamente plausibile, con qualche inevitabile e fantascientifica eccezione. L’editing di questo romanzo è stato curato da Diego Di Dio, Agenzia Saper Scrivere. La correzione di bozza da Marina Atzeni.